L’intervento del governo per sostenere il Piemonte prevede 24 milioni di euro per l’emergenza cibo su un totale di 400 milioni in tutta Italia: «Toccherà ai sindaci decidere come usarli»
da La Stampa del 30 marzo 2020, Cronaca di Torino, pagina 34
TORINO. Circa 30 milioni per far fronte subito all’emergenza alimentare. È questa la quota che spetterà al Piemonte dei 400 milioni in buoni spesa che i municipi potranno utilizzare come sostegno alle famiglie in difficoltà, in arrivo da un’ordinanza della Protezione civile. A Torino dovrebbero toccare, secondo l’ultima bozza dell’ordinanza, poco più di 4,6 milioni per dare sostegno alle famiglie a reddito zero che non percepiscono nessun altro fondo.
Questi soldi, spiega Elisa Pirro, capogruppo Movimento Cinque Stelle in Commissione Igiene e sanità al Senato ed ex consigliera comunale ad Orbassano, «andranno ai municipi saranno loro a decidere come veicolarli ai cittadini. Si tratta di un sostegno alle reti territoriali. La sostanza è dare un supporto concreto affinché, anche attraverso il terzo settore, possano sostenere le persone che oggi rischiano di non riuscire a mettere un piatto in tavola». Quindi saranno i servizi sociali a gestire i fondi. «Ogni Comune deciderà come muoversi: magari qualcuno darà buoni spesa, qualcuno direttamente gli alimenti attraverso il banco alimentare».
Rimarrà fuori dalla platea chi percepisce il reddito di cittadinanza. «È uno strumento tanto criticato, ma che oggi aiuta due milioni e mezzo di cittadini. Quest’ultimo provvedimento del governo – spiega ancora Pirro – si rivolge a chi lavorava e, per colpa di questa emergenza sanitaria, oggi non lo fa più ritrovandosi in una situazione di indigenza non preventivata». In pratica i soldi andranno alle famiglie che non rientrano in nessuna altra misura quelle per cui la Città di Torino si sta già muovendo con una rete in dodici punti. […]