XVII Giornata mondiale dell’emofilia

La standardizzazione delle cure consente di offrire a tutti i pazienti livelli adeguati di assistenza, ma laddove il medico si renda conto di difficoltà soggettive allora è necessario ricercarne le cause (se non sono già note) e adeguare la terapia. Questa personalizzazione può anche comportare inizialmente spese maggiori, ma a lungo termine si rivela sempre un risparmio in termini economici e un guadagno per la qualità della vita del paziente. È una strategia dove alla fine sono tutti vincenti

Oggi è la XVII Giornata mondiale dell’emofilia e sto partecipando al seminario di Fedemo. Ecco la mia intervista agli organizzatori dell’evento.

– Di che cosa ha bisogno il legislatore/il parlamento per recepire le indicazioni che provengono da componenti della società come pazienti, ma anche clinici e amministratori locali, per poter dare inizio a un percorso normativo e di supporto?
R: I parlamentari incontrano frequentemente i rappresentanti di associazioni di pazienti e delle società scientifiche cui afferiscono i clinici, questi scambi costanti sono di stimolo per l’attività legislativa.
– All’interno della Commissione, di cui fate parte, come è possibile mantenere il “collegamento” con le istanze dei malati e le indicazioni dei tecnici.
R: Come Commissione, il collegamento con tecnici e pazienti è offerto dallo strumento delle audizioni che consentono di confrontarsi in maniera istituzionale con i portatori di interesse.
– Come convivono concetti di standardizzazione e contenimento della spesa? Una cura personalizzata è più costosa, ma si traduce in minori costi sociali, soprattutto se gestita sin dall’infanzia: sono reali le valutazioni secondo principi dell’Hta oppure, per ragioni di contingenza (pandemia o finanziaria) rimangono solo teoriche?
R: Se c’è una cosa che ci ha insegnato la pandemia è che puntare al risparmio in Sanità alla fine si rivela controproducente e comporta poi spese maggiori. Una cura personalizzata fin dalle prime fasi della malattia può rappresentare nell’immediatezza un costo maggiore, ma a lungo termine genera risparmio. Abbiamo dato indirizzi in tal senso anche nella risoluzione sul Piano nazionale di ripresa e resilienza ed è per questo che ritengo che i principi dell’Health technology assessment debbano essere messi in pratica ovunque e non restare soltanto sulla carta.

 


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