Le conseguenze della privatizzazione dei servizi di pubblica utilità: «Fatturati elevati ma lavoratori pagati ancora troppo poco» dichiara la senatrice M5S Elisa Pirro
Pollenzo, 19 luglio 2024 – Questa mattina si è svolto l’incontro organizzato da Confservizi Piemonte e Valle D’Aosta dal titolo “50 anni di storia, innovazione e futuro a servizio dei territori” che si è tenuto a Pollenzo, Bra in provincia di Cuneo. Un’occasione per festeggiare i cinquant’anni di Confservizi che è un’aggregazione di imprese e utility che si occupano di fornire servizi pubblici, a partire da acqua, trasporti, rifiuti ed energia. Nel corso dell’evento sono state elogiate le riforme che hanno portato all’esternalizzazione di tutti questi servizi. Il tema delle utility, le aziende che forniscono servizi di pubblica utilità, è infatti di primaria importanza, considerando anche gli aumenti dei costi che hanno interessato il settore negli ultimi anni, sia nei confronti di privati che delle aziende. Nel 2023 sono infatti aumentate esponenzialmente le richieste di conciliazione presso l’Arera, l’autorità che ha consentito a clienti e utenti di ottenere o risparmiare oltre 20 milioni di euro, risolvendo controversie con gli operatori e i gestori di acqua, luce, gas e telecalore. Qualche mese fa inoltre l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha irrogato sanzioni per oltre 15 milioni di euro nei confronti di numerosi fornitori di luce e gas.
«Non sono soltanto mie le perplessità su questo tema – dichiara la senatrice Elisa Pirro, M5S, invitata a partecipare all’incontro – più volte ho evidenziato le criticità di esternalizzazioni esasperate e per fortuna nel corso del convegno è stata aperta una finestra critica su alcuni aspetti, ricordando che si è un po’ perso il ruolo sociale di responsabilità nei confronti della collettività, in alcuni casi nella gestione di queste utility. Per quanto mi riguarda, ben vengano le aziende ben gestite e che offrono un servizio di qualità, ma purtroppo non è sempre così. Troppo spesso infatti, magari non in Piemonte ma in altre realtà, si vede che c’è un legame malato con alcuni settori della politica, che porta anche a una distorsione del reale scopo per cui queste società nascono. Naturalmente la differenza la fanno sempre le persone.
Pertanto quello che dobbiamo riuscire a fare è individuare le persone giuste che mettano al centro il servizio al cittadino e in qualche modo anche una buona gestione e riduzione delle tariffe. Tutto questo però non deve andare a scapito dei lavoratori, perché come ha detto anche uno degli intervenuti, molto spesso il personale di queste utility ha stipendi troppo bassi. Certo si tratta di lavori a tempo indeterminato, ma non possiamo continuare a fare nel nostro Paese l’elogio dei lavoratori sottopagati, solo perché c’è una regolarità nei pagamenti. Oltre a fare milioni di utili che vengono poi eventualmente ripartiti tra i Comuni o che finiscono ai vertici delle società, cominciamo a pagare meglio i dipendenti che i servizi li erogano nella pratica», conclude la senatrice Pirro.