Thyssenkrupp, condanna doverosa

Rogo Thyssenkrupp, condannati i manager della multinazionale. «Le vittime hanno ricevuto giustizia nei nostri tribunali e grazie all’impegno di tutti gli uffici coinvolti sia italiani che tedeschi ora i colpevoli sconteranno la loro pena, come doveroso»

Si aprono le porte del carcere per gli ultimi due condannati nel processo Thyssenkrupp. Un tribunale tedesco ha respinto il ricorso di Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz, i manager della multinazionale dell’acciaio riconosciuti responsabili in via definitiva per il rogo che nel 2007, a Torino, uccise sette operai. Agli imputati, dopo l’ultima sentenza della Cassazione, furono inflitti rispettivamente 9 anni e 8 mesi e 6 anni e 10 mesi. In Germania ne sconteranno cinque, il massimo della pena prevista dall’ordinamento locale per reati di questo genere. «La tragedia della Thyssen – dichiara la senatrice Elisa Pirro – è un evento che ha segnato profondamente tutti noi, non solo a Torino ma in tutto il Paese. Le vittime hanno ricevuto giustizia nei nostri tribunali e grazie all’impegno di tutti gli uffici coinvolti sia italiani che tedeschi ora i colpevoli sconteranno la loro pena, come doveroso».

Ricordiamo le vittime della tragedia:

  • Antonio Schiavone, 36 anni, deceduto il 6 dicembre 2007, nel luogo dell’incidente
  • Angelo Laurino, 43 anni, deceduto l’8 dicembre 2007
  • Roberto Scola, 32 anni, deceduto l’8 dicembre 2007
  • Bruno Santino, 26 anni, deceduto il 9 dicembre 2007
  • Rocco Marzo, 54 anni, deceduto il 16 dicembre 2007
  • Rosario Rodinò, 26 anni, deceduto il 19 dicembre 2007
  • Giuseppe Demasi, 26 anni, deceduto il 30 dicembre 2007

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