Sanità: cure domiciliari, rivedere Titolo V e accelerare sul registro tumori

La frammentazione regionale non ha reso più efficiente il sistema sanitario e non ha migliorato i servizi per i cittadini. Per questo riteniamo necessario rivedere il Titolo V della Costituzione quanto prima

Sono intervenuta come capogruppo del M5s in commissione Igiene e Sanità del Senato, nel corso dell’audizione del ministro della Salute Roberto Speranza. In questi anni sono stati fatti enormi passi avanti sul fronte degli screening neonatali e sulla medicina ambientale grazie al registro tumori, leggi del Movimento 5 Stelle che però aspettano decreti attuativi ministeriali che devono essere velocizzati. Sempre sul fronte della medicina ambientale abbiamo visto anche in questa pandemia quanto sia importante la correlazione tra patologie e ambiente per cui riteniamo necessario lavorare su una specializzazione ad hoc, la prevenzione deve diventare un pilastro del nostro servizio sanitario nazionale.

Ho poi affrontato il tema delle cure domiciliari, su cui è necessario aprire una vera riflessione. Non pensando alle cure a casa solo come assistenza dopo un ricovero, bensì come una prestazione 24 ore su 24 che crei un vero servizio per i cittadini con un notevole risparmio per il Servizio sanitario e un miglioramento per i malati cronici che necessitano un’adeguata assistenza, che sia anche del tutto alternativa ai ricoveri.

La frammentazione regionale non ha reso più efficiente il sistema sanitario e non ha migliorato i servizi per i cittadini. Per questo riteniamo necessario rivedere il Titolo V della Costituzione quanto prima. Il Titolo V è infatti la parte della Costituzione italiana in cui vengono affrontate le autonomie locali: Comuni, province e regioni. L’obbiettivo delle riforme era quello di avvicinare lo Stato centrale ai cittadini in un’ottica più federalista, ma in questo modo oggi la Sanità non è uguale per tutti i cittadini.


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