Sull’incendio alla Demap di Beinasco di domenica 12 dicembre 2021 è stata presentata un’interrogazione a risposta orale in Commissione al ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani
Premesso che:
sono oltre venti gli incendi di diversa natura che hanno colpito il territorio della Città metropolitana di Torino negli ultimi sei anni coinvolgendo, nello specifico, aziende legate al ciclo dei rifiuti. Se ne citano alcuni a mero titolo esemplificativo: nel 2015 e nel 2017 gli incendi al Cmt di La Loggia, impianto che raccoglie, stocca e tratta, tra gli altri, rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata dei rifiuti soldi urbani; nel 2017 quello alla Teknoservice di Piossasco, impianto di raccolta e trasporto di rifiuti solidi urbani e rifiuti ingombranti; nel 2018, a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro, due incendi all’Ambientesis di Orbassano, la più grande piattaforma multifunzionale in Italia per il trattamento, il recupero e lo smaltimento di rifiuti speciali, sia liquidi che solidi; sempre nel 2018 al deposito di materie plastiche dell’Amiat di Collegno. Infine, il più recente: lo scorso 12 dicembre, a Beinasco, un intero capannone colmo di plastica della Demap, azienda specializzata in selezione e avvio al riciclo di imballaggi in plastica e plastica/metallo, è andato a fuoco;
considerato che:
secondo le ultime analisi condotte dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) del Piemonte nella zona di Beinasco, a causa dell’incendio, risulta essersi propagata una concentrazione di acido fluoridrico “che ha mostrato valori anomali rispetto al fondo di aree industriali similari, valore di almeno 10 volte rispetto al valore di fondo antropico non mediamente misurato nell’area di riferimento. La situazione monitorata è soggetta a variazioni durante il giorno dovute alla dinamica dell’atmosfera ovvero alla variazione dell’altezza dello stato di rimescolamento dei gas. La produzione di sostanze inquinanti che si generano dal raffreddamento della massa di rifiuti ancora soggetta ad azione dei vigili del fuoco è una costante durante l’intera giornata.” (“arpa.piemonte.it”, 14 dicembre 2021);
inoltre Arpa specifica che, in seguito al crollo del tetto che era costituito da fibre di manufatti contenenti amianto, “sono state avviate le misure per la determinazione delle eventuali fibre aerodisperse in atmosfera attraverso la sistemazione di campionatori nell’area intorno al capannone interessato dall’incendio”;
parallelamente al controllo degli inquinanti nell’aria, vi sono notizie preoccupanti anche riguardo il contenimento delle acque di raffreddamento che sono per la maggior parte confluite nella rete fognaria e solo in minima parte destinate al trattamento ad opera di azienda specializzate;
dati così allarmanti non possono che destare preoccupazione, pertanto il sindaco del Comune di Beinasco si è visto costretto a chiudere le scuole e a dichiarare zona rossa l’area intorno alla Demap poiché circa 30 persone sono rimaste intossicate.
Si chiede di sapere:
- se il Ministro in indirizzo sia al corrente del grave problema degli incendi agli impianti legati al ciclo dei rifiuti che coinvolge tutto il territorio nazionale;
- quali iniziative intenda assumere per incentivare i controlli preventivi nei confronti degli impianti legati al ciclo dei rifiuti nonché per evitare il riempimento dei relativi magazzini;
- se intenda adottare provvedimenti volti a potenziare gli impianti di sicurezza e videosorveglianza presenti all’interno degli impianti legati al ciclo dei rifiuti;
- come intenda intensificare la verifica dei limiti delle quantità di rifiuti stoccate nei singoli impianti ed evitare possibili e inevitabili accumuli.