Il mio ultimo intervento in Senato sulle Olimpiadi invernali del 2026 e sulle finali Atp di tennis Torino 2021-25: gettiamo le basi per realizzare un rilancio di immagine che contribuisca a una ripresa economica del Paese
Colleghe e colleghi,
la candidatura italiana alle Olimpiadi invernali del 2026 è stato un passaggio importante dell’estate/autunno 2018, ed è stata la conclusione di un percorso difficile. Milano aveva cominciato a parlare di un proprio possibile interessamento nel settembre 2017, un anno prima della presentazione ufficiale delle candidature, una disponibilità dimostrata qualche mese dopo, a marzo 2018, anche dalla sindaca di Torino Chiara Appendino. Infine, si aggiunse anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, annunciando la candidatura del complesso Dolomiti – Unesco, con Cortina capofila. Nei mesi seguenti, si sono subito evidenziati i primi contrasti. In particolare Torino si oppose all’ipotesi di candidatura “tandem” con Milano, contrariamente a quanto indicato dal Coni. Anche per questo motivo, all’inizio le tre candidature furono presentate singolarmente. Una situazione poi completamente ribaltata dal presidente del Coni Giovanni Malagò che iniziò a prospettare una “candidatura unitaria” delle città, senza capofila: l’idea era quella di portare a Losanna la sigla “Italia 2026”. Il progetto a tre non è però mai decollato veramente perché Torino non voleva e non meritava un ruolo secondario, forte del successo ottenuto nell’edizione del 2006 e delle infrastrutture presenti, proprio come detto in quest’aula, mentre il sindaco del capoluogo lombardo continuò a insistere che Milano dovesse essere il nome prioritario. Per queste ragioni tramontò il progetto a tre e prese vita il ticket a due e il primo ottobre 2018 i governatori di Lombardia e Veneto ufficializzarono la candidatura che porterà alla scelta finale delle nostre due città, Milano e Cortina.
Torino però era perfettamente consapevole dei propri pregi, delle proprie potenzialità e capacità e ha lavorato per ottenere il ruolo da protagonista che merita sul palcoscenico internazionale e, grazie al grande lavoro della giunta Appendino, in questo decreto la città sabauda (la mia città) ricompare accanto alle altre due perché il capoluogo piemontese sarà la quindicesima sede differente delle Atp finals di tennis dal 1970 ad oggi, la prima città italiana a ospitare questo evento planetario. Secondo alcuni i 5 anni di Atp finals, il torneo con i migliori 8 giocatori del mondo di tennis, valgono come attrattività e ricadute economiche più di una olimpiade invernale. Quindi alla fine l’impegno delle nostre città e del Governo è come se portassero nel nostro Paese le ricadute di ben due olimpiadi invernali, e di ciò siamo estremamente soddisfatti.
I giochi olimpici sono generalmente una grande occasione, se si è in grado di gestirli oculatamente, senza lasciare ingenti debiti a chi arriva dopo, come spesso accade. Secondo gli studi economici le ricadute per il territorio si aggirano intorno ai 5 miliardi fino al 2026. La candidatura italiana ha fatto perno su un progetto low cost come richiesto dalle linee del Comitato internazionale olimpico, fortemente imperniato sulle strutture già esistenti e utilizzabili o che si possono riqualificare, e sull’eredità delle Olimpiadi. L’organizzazione dei giochi deve avere questo punto fondamentale: niente cattedrali nel deserto ma strutture che abbiano una sostenibilità post- olimpica. Obiettivi delle scelte dovranno essere rispetto dell’ambiente, sostenibilità dei trasporti e integrazione. Per questo nasce il Forum per la sostenibilità e l’eredità olimpica durevole dei giochi Milano Cortina 2026. Un organo innovativo istituito presso la presidenza del Consiglio dei ministri con il compito di tutelare l’eredità olimpica e di promuovere iniziative utili a valutare l’utilizzo a lungo termine delle infrastrutture realizzate per i Giochi, nonché il perdurare dei benefici sociali, economici e ambientali sui territori, anche con riferimento alle esigenze della pratica sportiva e motoria da parte dei soggetti disabili e dell’abbattimento delle barriere architettoniche, in coerenza con i principi fissati dalla Carta olimpica e con le raccomandazioni dell’Agenda olimpica 2020.
Dobbiamo sfruttare al massimo questa opportunità, soprattutto alla luce del periodo che stiamo vivendo. Offriremo al mondo una vetrina sul nostro Paese: 14 siti olimpici tra Milano, Valtellina, Cortina e la Val di Fiemme, luoghi da favola, come ci ha riconosciuto il Comitato internazionale olimpico, palcoscenici di grande suggestione, paesaggi alpini strepitosi ma anche un patrimonio storico-culturale ineguagliabile. Basti pensare alla cerimonia di chiusura che avrà luogo all’Arena di Verona, l’anfiteatro romano, tempio della musica. Di solito il Cio tende a scoraggiare una soluzione che vede l’apertura in un posto e la chiusura in un altro. Ma in questo caso ha accolto la proposta di apertura a San Siro e chiusura all’Arena perché saranno la giusta cornice a un’Olimpiade che farà la spola tra le nevi montane e gli impianti della città.
La stessa opportunità che saprà far fruttare al meglio Torino che ospiterà le Atp Finals, il più importante torneo annuale di tennis professionistico, a cui partecipano, dopo aver sostenuto le quattro prove del Grande Slam, i migliori otto tennisti delle classifiche Atp di singolare e di doppio. La manifestazione è stata istituita nel 1970 e le finali Atp si sono svolte, tra l’altro, a New York, Sidney, Shanghai e, dal 2009 al 2020, a Londra. Dopo 10 anni, però, Londra non ha trovato l’accordo per prolungare il suo mandato e la scelta è ricaduta su Torino, che si farà carico (grazie al sostegno del Governo) del montepremi totale di 78 milioni di euro per il quinquennio successivo al 2020. Torino è stata scelta per la sua bellezza, la sua sicurezza e la sua solidità culturale e politica. Anche in questo caso si tratta di uno straordinario successo.
Le Atp Finals sono un evento sportivo prestigioso e di grande richiamo, e rappresentano una delle proposte tennistiche più attese a livello mondiale. Torino sarà ancora una volta protagonista nel mondo dello sport grazie a un evento di richiamo mondiale. Grazie alla valorizzazione del patrimonio di impianti sportivi che la città già possiede, si avrà grande visibilità, evitando, allo stesso tempo, impatti significativi sui fondi pubblici e sul territorio, e garantendo contemporaneamente investimenti sull’innovazione. Sarà un grande evento internazionale, che porterà alla città più sport e lavoro. L’indotto stimato sui cinque anni è di oltre 500 milioni di euro.
Questi grandi eventi, però, non devono avere solo uno scopo di rilancio economico, ma devono stimolare tutti noi a riportare al centro dell’attenzione la cultura sportiva intesa come valore fondamentale attraverso il quale la persona diventa soggetto fisicamente attivo e autonomo, con una maggiore attenzione alla propria salute e in un certo senso anche un cittadino migliore, perché abituato al rispetto delle regole che ogni disciplina sportiva porta con se. L’eredità che dovranno lasciare queste grandi manifestazioni dovrà essere soprattutto sociale, dovranno stimolarci ad aumentare la quota di pratica sportiva della fascia più giovane della popolazione avvicinandola il più possibile al 100%.
Queste grandi vetrine dovranno essere anche un veicolo per il nostro Paese per riconquistare la credibilità messa a dura prova nella parte iniziale della pandemia che stiamo attraversando. Dobbiamo essere in grado di rispondere e reagire ed essere credibili per ottenere risultati. E sono sicura che lo faremo perché già in passato il sistema, il sistema sportivo, il sistema politico, il sistema territoriale ha dimostrato di saperlo fare. Con questo provvedimento stiamo gettando le basi per realizzare un rilancio di immagine che contribuisca a un rilancio economico del Paese. Se si riusciranno a mobilitare le migliori energie e le migliori personalità del nostro Paese, coinvolgendo tutta la filiera turistica e dell’ospitalità, e la gestione dei trasporti, creando offerte che vadano oltre i luoghi dell’evento, per estendersi evidentemente a tutto il Paese, allora raggiungeremo un grande risultato.
In questo momento, e concludo, così difficile per il Paese sembra quasi paradossale trovarci qui a discutere di Olimpiadi e finali di tennis, ma è anche il modo per dimostrare al Paese che stiamo ripartendo che potremo riprendere le nostre vite e le nostre attività, che dopo un periodo così difficile torneremo a gioire insieme e ad emozionarci per vittorie sportive. Ed è dunque pensando a quelle emozioni, che chiunque in quest’aula abbia praticato sport ben conosce, che annuncio il voto favorevole del Movimento 5 Stelle.