In memoria delle 14 vittime della funivia di Mottarone

Oggi nell’aula del Senato ho commemorato le vittime della tragedia della funivia di Mottarone

Grazie Presidente,
prendere la parola oggi in quest’aula e in questa circostanza è molto difficile. Commemoriamo 14 vittime di una tragedia tremenda. Una vicenda scioccante che ci ha lasciati allibiti e senza parole. Ma le parole vanno trovate perché bisogna fare in modo che drammi di questo genere non avvengano.
In questi giorni abbiamo letto le storie di queste persone: dal più piccolo, Tom Biran di due anni, al più anziano, il suo bisnonno Itshak Cohen di 82 anni, chi festeggiava il compleanno, chi si incontrava per tornare nuovamente insieme, chi semplicemente per fare una gita. Ci siamo riconosciuti nella normalità spensierata di una giornata sul lago. Proviamo oggi un infinito dolore per le vite stroncate e le famiglie distrutte. E a loro va il mio più sentito abbraccio di vicinanza, insieme a quello di tutto il gruppo del Movimento 5 Stelle.
Insieme alle 14 vittime ricordiamo l’unico sopravvissuto, il piccolo Eitan Moshe di 5 anni ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Regina Margherita di Torino. L’ha salvato il papà che negli ultimi istanti prima dell’impatto lo ha stretto forte a sé.
Oggi i sanitari hanno iniziato un lento e graduale risveglio e dovranno spiegargli che ha perso i genitori, il fratellino e i nonni. Dovremo spiegargli, tutti noi, che cosa è successo in quella giornata tragica. Perché la fune d’acciaio si è rotta, perché i freni della cabina non hanno funzionato. Abbiamo fiducia nella magistratura: gli inquirenti faranno certamente luce sulla vicenda e rintracceranno le responsabilità. Facciamo in modo che la verità emerga in fretta. Lo dobbiamo innanzitutto alle vittime, lo dobbiamo a Eitan. Lo dobbiamo a tutti perché non è pensabile salire su una funivia in un giorno di festa e non tornare mai più a casa.


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