Non spegniamo il faro che abbiamo acceso in questi due anni sulla Sanità. Investiamo ancora, non togliamo risorse. Il mio intervento di oggi nell’Aula del Senato sul Documento di Economia e Finanza 2022
Siamo preoccupati per la decrescita della spesa sanitaria in rapporto al Pil prevista nel Documento di Economia e Finanza 2022: dal 7% previsto per il 2022 al 6,2% previsto per il 2025. Occorre evitare che il livello del finanziamento della Sanità raggiunga livelli inferiori a quelli del periodo pre-pandemia. Bisogna aumentare gli sforzi per il recupero delle prestazioni sanitarie non erogate a causa dell’emergenza pandemica e per il conseguente smaltimento delle liste d’attesa. È fondamentale che le strutture previste nell’ambito del Pnrr possano contare su personale qualificato.
È necessario formare più infermieri, reclutando docenti nel settore scientifico disciplinare “Med 45”, aumentando i posti nel relativo corso di laurea di primo livello e istituire la laurea specialistica in infermiere di comunità. Bisogna incrementare le risorse a disposizione per la spesa farmaceutica diretta e creare un fondo specifico per terapie avanzate. Occorre istituire strutture multidisciplinari per la cura dei pazienti affetti da sindrome long Covid: la multidisciplinarietà è un obiettivo da perseguire anche in tutti gli altri settori dell’assistenza sanitaria. Bisogna fare in modo che l’indennità accessoria possa essere erogata anche ai medici adibiti al settore dell’emergenza territoriale e, più in generale, è opportuno aumentare i fondi per incentivare tutte le attività, mediche ed infermieristiche, nei pronto soccorso. Inoltre bisogna rivedere il sistema di formazione dei medici di medicina generale, per accompagnarli al passaggio alla specializzazione universitaria. Infine è necessario prestare maggiore attenzione al settore della prevenzione e in particolare alla medicina ambientale, essendo necessario tenere conto dell’influenza dell’ambiente sulla salute.