Il Comune di Torino provveda almeno al vitto per i 600 giovani under 30 che lavorano alla manifestazione
«Per gestire l’Eurovision song contest 2022, il festival musicale internazionale che quest’anno avremo l’onore di ospitare a Torino, il Comune ha richiesto l’ausilio di 600 giovani under 30 per lo svolgimento di una serie di attività lavorative, ma senza prevedere alcuna retribuzione. Nonostante tutto, l’iniziativa ha riscosso l’entusiastica risposta di migliaia di giovani, attirati dalla prospettiva di poter vedere i propri beniamini a pochi metri di distanza. È però decisamente imbarazzante constatare come a tanta preziosa offerta di collaborazione spontanea non corrisponda neanche il minimo rispetto e considerazione da parte degli organizzatori, visto che per i ragazzi dell’area Vip lounge non solo non è previsto il vitto, ma non è consentita nemmeno la consumazione all’interno dell’area: qualora i ragazzi volessero fare una pausa pranzo, dovranno portarsi un panino da casa, e consumarlo lontano dalla vista dei Vip». Così in una nota congiunta i parlamentari del M5S Elisa Pirro, Alberto Airola, Susy Matrisciano, Michela Montevecchi e Daniele Pesco.
«Con i diversi milioni arrivati da investimenti e contributi sponsor – continuano i senatori –, ci sembra vergognoso che non si sia riuscito a prevedere non solo un piccolo rimborso spese, ma nemmeno un’area ristoro dove possa essere offerto a questi ragazzi un pasto dignitoso durante le pause, a spese dall’organizzazione».
«Il Comune di Torino – concludono i parlamentari – peraltro, ha anche bocciato 10 giorni fa una mozione dei nostri portavoce M5S in Consiglio, nella quale, fra le altre cose, si chiedeva di stilare un codice etico per tutelare la sicurezza dei volontari. A febbraio, in una nostra interrogazione, a prima firma della senatrice Michela Montevecchi, avevamo chiesto ai ministri Orlando e Franceschini se non intendessero ottenere informazioni più accurate sulle mansioni e le responsabilità affidate ai volontari, ma forse a questo punto dovremmo chiedere che ci si accerti che vengano rispettate le condizioni minime di decenza nel trattamento di questi ragazzi. Abbiamo tutti visto le splendide immagini mostrate dai Tg, in cui le star sfilano sul blue carpet, allestito davanti al magnifico scenario del parco della Reggia di Venaria. Sembra di tornare ai tempi della Reggia di Versailles, con Luigi XVI e la regina Maria Antonietta che fanno gli “onori di casa” mentre la “servitù” è relegata a mangiare “lontana dagli occhi dell’aristocrazia” e invece siamo nel terzo millennio».