Il 6 maggio 2022 i sindacati hanno incontrato i parlamentari del Piemonte chiedendo il ripristino della clausola sociale. In Senato avevamo già provato con un emendamento M5S a ripristinarne l’obbligo, ma era stato respinto. Ora sarà riproposto alla Camera grazie a un emendamento
Ripristinare la clausola sociale prevista nel codice degli appalti “perché se l’impianto del ddl fosse confermato si tratterrebbe di un pericoloso arretramento in termini di tutela dei lavoratori e un ingiustificato passo indietro”. La richiesta è stata presentata da Cgil, Cisl e Uil di Torino e Piemonte venerdì 6 maggio 2022 ai parlamentari piemontesi in un incontro presso la Cisl, presenti tutte le categorie interessate mentre il ddl è in discussione alla Camera, in particolare in Commissione Ambiente. «Bisogna contrastare gli appalti al massimo ribasso e l’affidamento diretto senza gara – spiega una nota congiunta – nonché applicare la sentenza sulla incostituzionalità dell’articolo 177 dei Contratti pubblici che stabilisce l’obbligo di affidare all’esterno l’80% dei contratti di lavori, servizi». La clausola sociale è infatti un istituto che ha l’obiettivo di salvaguardare i livelli occupazionali e le condizioni di lavoro accordati dalle imprese aggiudicatrici ai lavoratori, in caso di aggiudicazione ad altro operatore economico da parte della stazione appaltante.
Nel mio intervento ho specificato che al Senato avevamo già provato con un emendamento M5S a ripristinare l’obbligo di clausola sociale ma era stato respinto. Ora grazie al risalto mediatico dato dai sindacati l’emendamento è stato ripresentato alla Camera da quasi tutti i gruppi e pare sia tra quelli con buone probabilità di passare. Inoltre sull’articolo 177 le preoccupazioni sulla spinta eccessiva a esternalizzare i servizi e andare a gara anche in presenza di gestioni in house ci vede d’accordo. La stessa questione si sta presentando con il Ddl Concorrenza in Senato e stiamo ottenendo buoni risultati nel contrastare questi eccessi che negli anni hanno già manifestato diverse criticità. Si veda il ponte Morandi e altre scarse manutenzioni autostradali. Infine ho sottolineato che se fosse approvata la norma sul salario minimo, molte criticità da loro evidenziate sarebbero risolte. L’ho detto pur consapevole di essere davanti a una platea ostile sull’argomento, ma fermamente convinta della necessità della misura come dichiarato negli ultimi giorni pubblicamente anche dal Pd.
Le organizzazioni sindacali hanno ancora ribadito che “l’eliminazione dell’obbligo di inserimento della clausola sociale negli appalti lascia una decisione troppo importante alla volontà delle stazioni appaltanti che potranno così decidere se inserirla o meno”.
All’incontro erano presenti insieme a me anche i parlamentari Anna Rossomando, Mauro Laus, Stefano Lepri, Davide Gariglio, Andrea Giorgis, Federico Fornaro, Osvaldo Napoli e Massimo Berutti.