Covid: investire su ricerca, prevenzione e medicina territoriale

Si è svolto il 19 luglio scorso il convegno “La medicina territoriale e le terapie complementari nella gestione del Covid-19” 

«È necessario sostenere con adeguati finanziamenti la medicina territoriale per ridurre o evitare l’ospedalizzazione dei malati di Covid, reperire urgentemente le risorse necessarie a ripristinare l’esenzione per l’utilizzo della vitamina D di cui la ricerca scientifica mostra l’importanza e infine lavorare per ripristinare l’omogeneità delle cure a livello territoriale intervenendo sul titolo V della Costituzione». Così il senatore del MoVimento 5 Stelle Pietro Lorefice ha concluso il convegno da lui organizzato “La medicina territoriale e le terapie complementari nella gestione del Covid-19” – che si è tenuto il 19 luglio scorso al Senato presso la Sala Capitolare di Palazzo Minerva.

All’organizzazione dell’evento hanno collaborato anche le senatrici cinquestelle Maria Domenica Castellone ed Elisa Pirro della Commissione Sanità di Palazzo Madama, intervenute al convegno. «Concordiamo tutti – ha detto la senatrice Pirro nel suo intervento – sulla necessità della campagna vaccinale, che deve coprire tutto il mondo per evitare pericolose varianti. Ma è anche necessario ridurre l’impatto del Covid in chi non vuole o non può sottoporsi al vaccino e per questo è necessario continuare a investire in ricerca per risparmiare in vite umane».

I miei due interventi al minuto 1,20,20 e al minuto 1,48,22

«La pandemia ha messo in luce le criticità del nostro Sistema sanitario nazionale – ha detto la senatrice Castellone nel suo intervento – indebolito da 37 miliardi di tagli in dieci anni che hanno colpito soprattutto prevenzione e ricerca, da una grave disomogeneità delle prestazioni su base regionale e dalla scarsa strutturazione delle reti di medicina territoriale. Per questo oggi servono più finanziamenti, più prevenzione anche in termini di intervento precoce, più medicina territoriale, telemedicina, unità speciali di continuità assistenziali (Usca) e medici di medicina generale più formati e qualificati».

Vincenzo Lavecchia, medico chirurgo dell’Ausl di Reggio Emilia, ha parlato della corretta e appropriata gestione domiciliare dei pazienti Covid per ridurre il tasso di ospedalizzazioni, gli accessi impropri in pronto soccorso e prendere in carico il paziente a domicilio. Lucrezia Spadera, dirigente medico otorinolaringoiatria e chirurgia cervico-facciale dell’Ospedale del Mare di Napoli, ha presentato i risultati preliminari di uno studio clinico di fase 2 sull’efficacia e la sicurezza del nutraceutico VDBP/MAF somministrato per via orale ai pazienti affetti da polmonite Covid moderata e severa. Antonio D’Avolio, responsabile del laboratorio di farmacologia clinica e farmacogenetica dell’Università di Torino, ha esposto le assodate evidenze scientifiche sul legame tra Covid-19 e carenza di vitamina D parlando dell’importanza di questo dato a fini di prevenzione della malattia.


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